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Casteddu sunset

Sunset

E’ un tramonto preso da uno dei balconi di casa. Lo skyline invece è quello del quartiere Castello di Cagliari.

Cagliari in sardo è Casteddu, ovvero Castello. Era la città fortificata, quella che stava in cima a un colle circondata dalle mura. Un quartiere che ha dato il nome all’intera città.

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From Genesis my revelation

Selling England by the PoundAvevo poco più di 13 o 14 anni, però avevo anche un fratello più grande di me di quattro anni. Siamo nella seconda metà degli anni settanta, io ero alle scuole  medie,  ascoltavo prevalentemente quello che le neo nate radio libere trasmettevano, più un po’ di cantautori: Bennato, Finardi, Guccini, ancora molto poco De Andrè. Ogni tanto orecchiavo quello che ascoltava il fratello maggiore. Tra 13 e 17 anni c’è un abisso. Ricordo di essere rimasto letteralmente rapito dal passaggio al flauto. Per me era magico. Nel vero senso della parola. Era Firth of fifth del Genesis. Mi si è aperto un vero universo. Solo molto più avanti avrei veramente approfondito. Mi sarei fatto registrare sul po’ di cassette, le fantastiche C90, con gli LP dei Genesis e con The Wall dei Pink Floyd, pubblicato nei miei primi anni di liceo. Il progressive o rock sinfonico. Fantastico! Due video: il primo è recente. Bello pulito ben infiocchettato; il secondo mostra tutti i suoi anni, con la telecamera che trema, ma con un Peter Gabriel spavaldo sul palco. 100 post in 100 giorni post #30/100

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Volo per Manhattan

nyc-vimeoQuesta mattina, in una pausa, ho controllato il costo del volo Cagliari-New York per la settimana dell’otto dicembre.
Con 650 euro circa ci si porta a casa il volo con scalo a Roma. Un buon prezzo.
Peccato che per altri impegni non lo possa fare, altrimenti non mi sarebbe dispiaciuto affatto.

Mi consolo con il video di qui sotto reperito tramite il NYC-Site.com dove c’è questo video, altri video e tanta, ma tanta altra roba sulla Grande Mela.

The Manhattan Project from Cameron Michael on Vimeo.

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Da Pigro a Rospo

ivan_graziani_-_pigro_-_frontQuello che mi appresto a scrivere è decisamente fuori stagione. Sarebbe stato più coerente se scritto a febbraio, ma tant’è, sempre per una serie di pensieri che si concatenano, sono arrivato ai Quintorigo.
Giusto perché venga messo agli atti, son partito dall’ascolto di Pigro di Ivan Graziani questa mattina su Radio Deejay, nella trasmissione del Trio Medusa.

Quest’ultimo anno credo di non aver visto neppure cinque minuti di Sanremo. Non che io abbia qualcosa contro il concorso canoro, ma dato che già normalmente vedo pochissima TV, la cosa è passata nella mia totale indiferenza.

Anni fa non era così, anni fa c’era la certezza che nella melassa di sentimenti immersi nel luogo comune si trovasse sempre qualche perla.
Gli esempi classici ed eclatanti sono un Vasco Rossi o uno Zucchero Fornaciari che, decisamente fuori contesto, vanno sul palco a cantare delle canzoni da fondo classifica del concorso ma che oggi consideriamo classici.

Ecco, io a Sanremo aspettavo questo, l’eccezzione.

Una era questa.

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Su e giù per monti

Uscita_SettefratelliQuesta volta ci siamo riusciti. Replica del giro fatto due settimane fa evitando di tornare sui miei passi.

Il segreto è stare molto più concentrati sui segnali di sentiero quando questo spiana un minimo e diventa meno netto.

Facile a dirsi e un po’ meno farlo, perché il fondo è molto sconnesso e sassoso e spesso bisogna scegliere se guardare dove mettere i piedi ed evitare storte o cadute o guardarsi intorno per seguire i segnali.

Il Trail del Monte Casto si avvicina. Ho scommesso sulla 46 chilometri, una scommessa abbastanza azzardata.

E’ andata abbastanza bene, ma rimangono poche settimane per cercare di allenarsi al meglio.

A parte le gambe dolenti, i frutti della giornata sono stati un piccolo video e alcune foto.

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E’ tempo di NYCM

Ci sono affezionato. Per me è stata la prima e dopo la prima ce ne sono state altre due.

La New York City Marathon per molti è “La Maratona”. Per chi ne ha corse diverse in diverse città è una bella maratona.

Ormai manca un mese all’edizione 2014 e la macchina mediatica inizia ad andare a regime. Ecco un video di questi giorni che al di là della retorica rende abbastanza giustizia  all’evento.

http://youtu.be/mrnsi2kTSs8

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Carne da gossip

eugenio-e-francesca-su-vistoScorrendo la homepage de lastampa.it, per la verità abbastanza in fondo, inciampo in questo articolo: Amnesia: “Forse scriverò una canzone per respingere tutte le accuse”.
Sono attimi prima che dentro di me sgorghi un colossale “E chi de ne frega”.

E’ stato solo l’inizio di una serie di pensieri collegati.
La prima cosa a cui ho pensato è stata la rubrica dal titolo, per l’appunto, “E chi se ne frega” del rimpianto inserto satirico Cuore. Era una fantastica raccolta di notizie prese dai quotidiani e dai telegiornali, notevoli per la loro inutilità.
Frugando su internet, grazie all’oracolo, ho trovato un sito che raccoglie un discreto numero di uscite, ovvero: www.unamanolavalaltra.it/cuore/.

Chiuso questo capitolo se ne è aperto un altro, quello della fabbrica del nulla.
Mi spiego. Il soggetto dell’articolo citato in precedenza è un rapper  che ha partecipato ad Amici, trasmissione che se non scadesse spesso e volentieri nel patetico e nel lacrimevole potrebbe anche avere un suo perché.
Ora, tolti gli affezionati, chi si potrebbe ricordarsi un tizio di nome Amnesia? Chi è? Che fa? Che vuole?

Bene, altro salto e altro programma: Uomini e Donne. Qui è in pieno funzionamento la macina del niente.  E’ una trasmissione che erge a personaggi degli illustri sconosciuti che hanno come unica qualità quella di essere più o meno bellocci.
Ma non ci si ferma qui, perché il sistema alimenta una valanga di carta stampata e informatica enorme. E’ carne da gossip.

La trasmissione rimbalza sulla carta stampata che torna a rimbalzare in televisione. Una cosa trova giustificazione solo e soltanto nell’altra e viceversa.

E il tutto ha un cospicui ritorno economico.

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L’uomo dal gomito che sporge

Carlo VerdoneOggi, dopo aver incrociato un particolare tipo di persona, mi son fatto un breve esame di coscienza: quando sono al telefono come tengo il braccio che regge il cellulare?

Si, perché c’è modo e modo di conversare al telefono, ovvero col gomito chiuso o col gomito aperto.

Ecco, la persona che ho incrociato io teneva in modo quasi plateale il gomito aperto e ben distante dal busto con il braccio largo a formare un arco molto pronunciato e visibile.
Se dovessi portare un esempio mi vengono in mente alcuni personaggi decisamente burini e caricaturali di Carlo Verdone.

Io invece, dopo l’esame di cui sopra e con un certo sollievo, mi annovero tra quelli che lo tengono adeso al proprio fianco.

Ci sarebbero cose molto più serie a cui pensare, ma alle volte il proprio cervello si fissa sui futili dettagli.

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California dreaming

Beverly Hills
Beverly Hills

Ci tornerei anche domani. Ho un bellissimo ricordo della California. Ci sono stato due volte e per due volte mi ci son trovato veramente bene.

La prima volta partendo da San Diego e arrivando a San Francisco, passando per Los Angeles, Santa Monica, Beverly Hills, e facendo in macchina tutta la costa. Strade molto cinematografiche e cinematografate.

La piccola perla è stata riservarsi un pomeriggio per girare nella Silicon Valley. Venti chilometri quadrati circa che contengono le aziende che dettano l’odierna tecnologia.

Conservo e uso ancora una t-shirt comprata allo store Apple, il “Company Store”, ospitato nel building #1 dell’headquarter di Cupertino con una melina al centro della schiena e la scritta sul davanti “I visited the mothership”.

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