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California dreaming

Beverly Hills
Beverly Hills

Ci tornerei anche domani. Ho un bellissimo ricordo della California. Ci sono stato due volte e per due volte mi ci son trovato veramente bene.

La prima volta partendo da San Diego e arrivando a San Francisco, passando per Los Angeles, Santa Monica, Beverly Hills, e facendo in macchina tutta la costa. Strade molto cinematografiche e cinematografate.

La piccola perla è stata riservarsi un pomeriggio per girare nella Silicon Valley. Venti chilometri quadrati circa che contengono le aziende che dettano l’odierna tecnologia.

Conservo e uso ancora una t-shirt comprata allo store Apple, il “Company Store”, ospitato nel building #1 dell’headquarter di Cupertino con una melina al centro della schiena e la scritta sul davanti “I visited the mothership”.

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Piratare il futuro

mac_1984_ad_collage_medCi sono dei momenti in cui si vivono delle accelerazioni della società, degli scalini, dei cambiamenti che trasformano il nostro modo di vivere.

Spesso di questo ci si rende conto dopo qualche tempo, non mentre si vivono.

Io vivo e lavoro nell’informatica. Un mondo di per se molto veloce e quindi di natura molto soggetto a cambiamenti. Ma la tecnologia si vive nel banale di tutti i giorni.
Per fare un esempio: saremo mai disposti ad acquistare una automobile con l’alzacristalli a manovella? Ormai l’alzacristalli elettrico è considerato uno standard e non un optional su cui ragionare l’opportunità d’acquisto o meno.

Oggi difficilmente valutiamo se acquistare un telefonino che non si colleghi a internet. Internet stessa venti anni fa era conosciuta e utilizzata da una sparuta cerchia di appassionati e ignorata dalla massa.
Possiamo pensare a una vita senza telefonia mobile? Tutti diciamo che forse si viveva meglio senza, ma pochissimi sono disposti a rinunciarci veramente.

Da ragazzo ho vissuto la rivoluzione del personal computer. Nel 1983 ho pestato per la prima volta su una tastiera per vedere comporsi i caratteri su un monitor monocromatico a fosfori verdi. Avevo diciannove anni. Prima l’unica tastiera che avevo usato era quella di una macchina da scrivere totalmente meccanica Olivetti.

C’è un film che descrive quegli anni e ne disegna l’epica. Si intitola I pirati della Silicon Valley.

Disegna le vite parallele di due personaggi che hanno in parte disegnato il futuro che non è altro che il nostro momento attuale: Bill Gates e Steve Jobs.

Avendo un po’ di tempo a disposizione, ne vale la pena.

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