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Esplorando l’insieme

Mandelbrot 4Collochiamoci temporalmente nel 1985, nel periodo in cui la mia passione per l’informatica è all’apice.

Per casa passa il numero de Le Scienze che, in una sua rubrica di fondo dedicata alle curiosità matematiche, parla dell’insieme di Mandelbrot.

Fu amore a prima vista.

Amore spesso non corrisposto a pieno a causa dell’ineguatezza dell’hardware in possesso, dei linguaggi di programmazione utilizzati e dalla perizia del programmatore.

Ogni punto che viene visualizzato è frutto di una algoritmo che viene ripetuto più volte. Ogni volta prende in considerazione il valore ottenuto nel calcolo precedente (ricorsivo). Il calcolo viene interrotto quando il risultato tende all’infinito. Il colore viene attribuito in base a quante iterazioni sono state necessarie per arrivarci.

La parte centrale e nera è formata da quei punti per cui il risultato non tende mai all’infinito.

Scritto così il tutto può apparire estremamente noioso, ma non lo è.

Infatti quello che affascinanè che si può zoomare all’interno dell’insieme e trovare sempre nuove immagini, immagini che non sono altro che la rappresentazione grafica di una funzione.

L’unico vero limiti è la potenza di calcolo.

Qui si trova l’articolo apparso nel 1985, mentre una veloce ricerca su internet permette di trovare del software per esplorare l’insieme.

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