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Buona informazione

C’è modo e modo di fare giornalismo e in un momento in cui l’editoria e i principali media di informazione attraversano una profonda crisi di risultati economici, sembra che urlare, parlare per slogan, rendere la notizia epica o tragica sia l’unica ricetta per campare.
E se questo è vero per la carta è ancora più vero per il web, dove la raccolta pubblicitaria è legata a quante volte un banner viene visualizzato o cliccato.

La caccia al page view è spietata e neppure le più rinomate testate giornalistiche si salvano.
Una occhiata alla home page di corriere.it o alle imbarazzanti gallerie fotografiche di repubblica.it sono i tristi esempi.

In questo universo ci sono diverse eccezioni. Uno dei siti che spesso cito e di cui riporto il link è il post.it.

Logo de ilpostLo leggo spesso perché se voglio approfondire un argomento di attualità o capire semplicemente di cosa esattamente si stia parlando nelle sue pagine spesso trovo una risposta.

Un esempio può essere questo articolo su ebola:
http://www.ilpost.it/davidedeluca/2014/11/26/dove-arriva-ebola/.

Ma lo stesso si può dire se parliamo dell’articolo 18 o dell’ISIS o IS che di si voglia.

C’è ancra un po’ di speranza per l’informazione sul web.

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Obiettivi cercasi

Settimane abbastanza pesanti di lavoro e fine settimana densi di impegni. La voglia di correre latita.

Sarà la mancanza di motivazioni o di obiettivi, sta di fatto che i chilometri corsi sono decisamente pochi.

Passerà, passerà anche questo periodo, come sono passati gli altri.

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Cercando ispirazione

Oggi, cercando ispirazione per il post, sono partito da qui per arrivare al video che segue.

Ho già scritto in passato degli Elio e le Storie Tese e vedendo questo video continuo a ritenerli dei maestri.

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L’ombrellino

Ombrellino cocktailLa cosa mi ricorda un dialogo di un film con Tom Cruise, probabilmente Cocktail, in cui il protagonista spiegava alla donna che aveva di fronte al tavolo di un bar che l’uomo che aveva inventato l’ombrellino che orna i gelati e i cocktail era stramilionario.

Questo ho pensato leggendo l’articolo de Il Post sui tappi dei contenitori di caffè.

Bere da un contenitore aperto mentre si cammina senza rovesciarsi tutto addosso o senza scottarsi infatti è pressoché impossibile, soprattutto se si tratta di caffè o tè molto caldo. Negli anni Settanta se un cliente di una caffetteria voleva portarsi via il caffè caldo da bere per strada doveva farsi da solo un buco nel tappo di plastica che chiudeva il bicchiere, e bere attraverso quello. Ma questo tipo di manovra era così scomoda che spesso le persone rischiavano di bruciarsi la mano o sbrodolarsi il caffè addosso. Così negli anni Ottanta ingegneri ed esperti di packaging alimentare cercarono di trovare una soluzione al problema, arrivando a un prodotto simile a quello usato adesso: un coperchio di plastica che chiude ermeticamente il bicchiere di carta ma ha un foro dal quale bere comodamente anche camminando.

Leggi l’articolo integrale.

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La linea gialla

Poetto

Anche se il solstizio d’inverno è sempre più vicino, il meteo tiene. Ieri altra giornata quasi estiva a Cagliari.

Finchè dura…

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Solo nove minuti per lo spazio

Il lancio della Soyuz Il fascino del volo è grande, del volo spaziale è enorme.

Ho la fortuna di appartenere a quella generazione che ha il ricordo in prima persona delle missioni lunari del progetto Apollo.
Del primo allunaggio ho un ricordo molto vago, non avevo compiuto ancora sei anni, ma per le missioni successive la memoria è presente.

Oggi inizia la missione di Samantha Cristoforetti, la prima italiana che parteciperà a una missione spaziale.

Su Il Post c’è un bel l’articolo che descrive i nove minuti che separano la terra dallo spazio.

Se tutti i controlli vanno a buon fine, viene dato il via libera per la partenza del razzo, il momento più spettacolare per chi rimane sulla Terra a guardare tre esseri umani seduti su 300 tonnellate di propellente, carburante che brucerà in pochi minuti davanti ai loro occhi.

Quando finisce il conto alla rovescia, i quattro razzi ausiliari (booster) laterali e il razzo del blocco centrale si accendono, mentre i bracci che tenevano ferma lo Soyuz sulla rampa di lancio terminano di aprirsi svincolando il lanciatore. La spinta verticale fornita dai booster fa staccare dal suolo la Soyuz che inizia la sua ascesa. A questo punto, tutto avviene molto rapidamente.

Il lanciatore si inclina e inizia a seguire una parabola che lo porterà a essere orientato già come l’orbita che dovrà seguire la Soyuz dopo avere superato l’atmosfera. Gli astronauti a bordo in questa fase subiscono un’accelerazione di 1,5 g, pari quindi a una volta e mezzo l’accelerazione di gravità media misurata al suolo.

Continua a leggere integralmente l’articolo

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NYC Soundtrack

Manhattan from Roosevelt IslandPensavo di averlo cancellato, invece era ancora lì.

Sono entrato su Vimeo.com, il fratellino più fighetto di YouTube, per vedere di trovare ispirazione per il post di oggi e ho ritrovato un video che ho realizzato diversi mesi fa con le riprese fatte col mio iPhone 5 l’aprile dello scorso anno a New York.

Il filo conduttore sono i suoni e la musica della città. La traccia audio è volutamente lasciata come è stata ripresa.

Il risultato, nella sua semplicità, ancora Adesso mi piace.

NYC Soundtrack from Paolo Cannas on Vimeo.

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Police in San Francisco

Sono affezionato a questa mia foto per due motivi.

Il primo quasi banale: so di aver fatto una bella foto in una città che mi è piaciuta tanto. Il Golden Gate sta a San Francisco come il Ponte di Brooklyn sta a New York.

Il secondo motivo è legato al quello che è avvenuto “intorno” allo scatto.

Dato che nell’area adibita a parco da cui è stata fatta la foto la notte è interdetta la circolazione e dato che negli Stati Uniti la polizia sorveglia e fa rispettare i divieti, mi sono trovato nella simpatica situazione in cui una pattuglia utilizzando il faro posto sopra l’auto mi illuminava e tramite l’altoparlante mi diceva che dovevo andarmene da li.
Io aspettavo la che la macchina fotografica posta sul cavalletto terminasse la posa di scatto lunga e da buon italiano facevo cenno di aspettare solo un attimo ottenendo come risultato un rabbioso “RIGHT NOW” che nel mio scarsissimo inglese capivo come un invito a vaporizzarmi prima possibile.

Evitando una seconda ripetizione dell’invito e non prima del termine dello scatto, ho reputato opportuno acchiappare l’attrezzatura, salire in macchina non attendere un secondo sollecito.

Pensa che ridere se mi arrestavano.

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sicuramente c’è un app

TricaseQuesta settimana sono qui, dove c’è il pallino blu, sulla destra dell’immagine, quasi sulla punta dello sperone dello stivale.

E’ quasi certamente il punto più a est dell’Italia che abbia mai raggiunto.

Più di una volta ho pensato di mettere una bandierina sulla cartina per indicare i posti dove sono stato. Poi non l’ho mai fatto, ma potrei sempre essere in tempo per farlo.

Probabilmente da qualche parte c’è un app che lo fa. Peccato non conoscerla.

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Nuvole del lunedi

Nuvole del lunedi</p><p>#clouds #fly #airbus #italia #hipstamatic #picoftheday #instagood #photooftheday #instamood #iphonesia #instaitalia #igersardegna #igersitalia #poldo_
Nuvole del lunedi

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Svegliarsi alle 4.20 del mattino per essere un’ora dopo in aeroporto non è semplice. La cosa tende a complicarsi se a questo si aggiunge che potrebbe capitare per diverse settimane di seguito.

Però, dopo tanti anni che mi capita di muovermi spesso in aereo, rimango sempre affascinato dallo spettacolo del cielo e delle nuvole.

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