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wiki sta cippa

WikipediaCome ogni anno in questo periodo, mi è arrivata la mail di raccolta fondi da Wikipedia.
Quindi, come ogni anno, gli ho devoluto cinque euro.

Non sono una persona che dona spesso denaro per operazioni di questo tipo.
Non si tratta di beneficenza, non si tratta di dare un aiuto a dei terremotati o alluvionati o vittime di carestia.

Questa è una operazione più legata alla cultura, nel senso più esteso possibile.

Per capirci: quando era ragazzino nella libreria di casa facevano bella mostra di se diverse enciclopedie.
Quando era necessario, si sfilava l’ultimo volume, quello quasi interamente dedicato all’indice generale, e iniziava la ricerca per raggiungere le pagine dell’argomento voluto.

Spesso l’esito era deludente. Capitava che quanto trovato non era sufficiente o non centrava del tutto quello che ci si aspettava.

Ora invece, ormai da svariati anni, ci sono due strumenti fondamentali ed efficacissimi: Google e Wikipedia.
Ma mentre Google gode di un bilancio decisamente florido grazie agli introiti commerciali, prima fra tutte la pubblicità, Wikipedia è una fondazione che si regge sui fondi che riesce a raccogliere.

Quindi, giusto per fare un esempio, dopo aver espletato quanto necessario a finanziare wiki, ho sperimentato l’efficienza dello strumento cercando su google: wiki sta cippa e ho ottenuto il seguente risultato.

Perciò solo e soltanto conferme dall’accoppiata Google & Wikipedia.

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Zero

ZerocalcareNon sarò certo io a celebrarne la grandezza. Molti altri prima di me possono vantare di averlo scoperto e apprezzato.Mi riferisco a Zerocalcare, disegnatore che mi piace per il tratto e per l’originalità.

Perché scriverne e suggerire un link?

Perché questa striscia ha per tema l’aeroporto e una buona dose di tic legati a questo.
Perché io spesso per lavoro viaggio in aereo.
Perchè oggi per andare ad Avellino ho fatto un comodo Cagliari-Napoli con scalo a Milano.
Perché io veramente di rado, e solo sotto minaccia, imbarco il bagaglio.

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cagliari photo

September Beach instagram

Il meteo continua a mantenere, ma questo a Cagliari non è strano, benché il calendario ci dica che si è fatto ingresso nell’autunno.

Ho degli splendidi ricordi di mare quando ormai non sembra più essere stagione.

Quando ancora si entrava a scuola i primi di ottobre e quando per la prima e forse per la seconda settimana l’orario non era ancora completo ma si faceva brevislezio.
Due ore, due ore e mezzo di scuola, e massimo alle 11.30 eravamo al Poetto a casa di un compagno. Prima una mezzoretta di basket su un quadrato di cemento con uno sgangherato canestro tirato sopra un palo, poi un’altra mezzora di calcetto in spiaggia tra i casotti e poi bagno ristoratore.

Quella breve isola di pace e divertimento venne spazzata via dall’ingresso dell’orario completo.Un duro atterraggio alla realtà fatta di libri e interminabili giornate sui banchi.
September Beach<br /> #sea #sea #autumn #autumn #sea insta #sea #picoftheday #poldo_ #sand
September Beach
#sea #sea #autumn #autumn #sea insta #sea #picoftheday #poldo_ #sand

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Lucy

LucyQuesta sera ho visto Lucy, l’ultimo film di Luc Besson.

Bel film con una trama sviluppata bene. Quello che sopratutto si nota, essendo un film prevalentemente d’azione, è che mancano le inutili scene di lotta o inseguimento che servono soltanto ad allungare il brodo di una sceneggiatura povera.

Un altro bel film di Besson che ricordo è Quinto Elemento.

Questo pezzo della colonna sonora, svariati anni fa, venne usata da me e dai mie ragazzi agli scaut per un divertente balletto in uno spettacolo in cui ci si esibiva con collant e t-shirt bianca.
Belli, belli,, belli!

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Un post scriptum al post

avanzi-sound-machine-live-L-1Consideriamolo un post scriptum al post di ieri.

Una delle cose che mi piacevano delle trasmissioni della Dandini & c. erano le sigle finali.

Qui c’è n’è una tra le varie

E qui un’altra.

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Piccole pillole di satira geniale

avanziC’era una volta una certa televisione che da tempo abbiamo perso.

Una certa forma di par condicio penosamente bacchettona ha messo un velo pesante a un ramo creativo.

Per una certa generazione dire “C. Ti tocchi” era un rimando sicuro a una certa gag.
Parlare di film “de paura”, storpiare il nome dell’allora calciatore Baiaaaano era nel linguaggio comune.

Probabilmente uno pezzo di televisione come quello che segue, meno di un minuto, era più efficace di anni di femminismo militante.

Anche il cinema e i suoi tic non venivano perdonati.

Era politicamente scorretto?
Si, probabilmente si, ma era quello il bello.

Forse solo Crozza oggi si avvicina a quel tipo di televisione che oramai è andata perduta.

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Piratare il futuro

mac_1984_ad_collage_medCi sono dei momenti in cui si vivono delle accelerazioni della società, degli scalini, dei cambiamenti che trasformano il nostro modo di vivere.

Spesso di questo ci si rende conto dopo qualche tempo, non mentre si vivono.

Io vivo e lavoro nell’informatica. Un mondo di per se molto veloce e quindi di natura molto soggetto a cambiamenti. Ma la tecnologia si vive nel banale di tutti i giorni.
Per fare un esempio: saremo mai disposti ad acquistare una automobile con l’alzacristalli a manovella? Ormai l’alzacristalli elettrico è considerato uno standard e non un optional su cui ragionare l’opportunità d’acquisto o meno.

Oggi difficilmente valutiamo se acquistare un telefonino che non si colleghi a internet. Internet stessa venti anni fa era conosciuta e utilizzata da una sparuta cerchia di appassionati e ignorata dalla massa.
Possiamo pensare a una vita senza telefonia mobile? Tutti diciamo che forse si viveva meglio senza, ma pochissimi sono disposti a rinunciarci veramente.

Da ragazzo ho vissuto la rivoluzione del personal computer. Nel 1983 ho pestato per la prima volta su una tastiera per vedere comporsi i caratteri su un monitor monocromatico a fosfori verdi. Avevo diciannove anni. Prima l’unica tastiera che avevo usato era quella di una macchina da scrivere totalmente meccanica Olivetti.

C’è un film che descrive quegli anni e ne disegna l’epica. Si intitola I pirati della Silicon Valley.

Disegna le vite parallele di due personaggi che hanno in parte disegnato il futuro che non è altro che il nostro momento attuale: Bill Gates e Steve Jobs.

Avendo un po’ di tempo a disposizione, ne vale la pena.

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Un Anello per ghermirmi

The RingPartendo da questo post di Franz, mi sono domandato quale libro negli ultimi anni avesse scatenato maggiormente la mia fantasia.

Dopo una breve riflessione sono arrivato alla conclusione che Il Signore degli Anelli sia l’opera che più mi abbia colpito nell’età adulta.

E questo molto prima che venissero prodotti i tre film.

Quello che mi colpì maggiormente dopo la prima lettura fu lo spessore della storia. La sensazione fu che in un libro di 1200 pagine fosse raccontata una porzione precisa e delimitata di un mondo molto più ampio e articolato.

Questa sensazione in seguito ha avuto conferma quando, approfondendo la conoscenza dell’opera di J.R.R. Tolkien, sono arrivato a leggere Il Silmarillon.

Il Signore degli Anelli è uno dei pochi libri che al lor termine mi hanno lasciato una profonda sensazione di assenza, uno di quei libri che avresti voluto che non finissero mai.

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.

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Le due verità

sottolapioggiaCome spesso accade, per uno stesso fatto ci sono più punti di vista.

Nel mio vissuto personale, ieri mi sono alzato alle sei del mattino per mettermi in macchina, fare una ventina di chilometri e andare in solitudine a correre per boschi e sentieri; sentieri che non sono mai stati più di dieci metri in piano. Potevano essere o in ripida salita o in ripida discesa, e tra le due cose non sempre la scelta è scontata.

Faccio un altro esempio: circa un anno fa ho partecipato al mio primo trail, la versione breve del trail del monte Casto. Ventun chilometri per circa novecento metri di dislivello positivo.
Era una giornata nuvolosa ma mite. Alcuni amici presenti mi hanno fatto notare che l’anno precedente si erano divertiti molto di più, c’era tanto fango e, saliti un po’ in quota, anche della neve.

Per cui in alcuni casi è vero il contrario: per far rimanere certe persone a casa al calduccio sotto le coperte bisogna minacciare loro e le loro famiglie.

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Andando per sentieri

Su CunventuSveglia alle sei per andare a correre per sentieri.
È’ stata una uscita di tre ore abbondanti per fare quindici chilometri circa.

Percorso piuttosto impegnativo sia come pendenza che come fondo, per la maggior parte sconnesso e pietroso.

Le gambe ora dolgono, ma recupereranno in un giorno.

Prossimo appuntamento tra due domeniche.

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